Un progetto di Città di Torino, realizzato da Fondazione per la Cultura Torino

Di fronte al passaggio

In quale misura i milioni di morti prodotti dalla prima e dalla seconda guerra mondiale ci riguardano o, addirittura, impongono ai posteri un dovere di ricordarli? Esiste davvero un dovere di ricordare, ovvero un’etica della memoria? Al di là della retorica, degli anniversari e delle ricorrenze imposte dal calendario, perché celebriamo la riconquista della libertà e di diritti calpestati da regimi oppressivi? Sapremmo fare a meno dei diritti e delle libertà che oggi ci uniscono nella Costituzione? Della pace che in questi settant’anni è stata garantita ai popoli impegnati nel progetto di costruzione dell’Unione Europea? Senza una memoria del dolore subìto e inferto, senza gioia per il lascito della Liberazione, saremmo ancora capaci di perseguire i fini che ci uniscono?

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I incontro: Memorie dovute, memorie negate
Come, che cosa e perché ricordiamo nella nostra vita quotidiana? È possibile ricordare persone, luoghi ed eventi con cui non siamo mai entrati direttamente in contatto? Quale utilità può avere la memoria storica di eventi traumatici, come la Grande Guerra? Riconoscere l’eredità del nostro presente verso un passato sempre più remoto può aiutarci a vivere con meno retorica e maggior gioia consapevole eventi come la Resistenza, che hanno restituito all’Italia una Costituzione che ha tra i suoi valori fondativi l’eguale libertà dei cittadini. A partire da questa riscoperta delle nostre radici, è possibile sperimentare il piacere di ricordare chi non c’è più e rivitalizzare le pratiche istituzionalizzate con cui le democrazie organizzano i ricordi della  loro storia passata, più o meno recente.

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II incontro: Noi e loro. Generazioni a confronto
Solo un secolo ci divide dalla Grande Guerra? Com’è possibile che la libertà promessa alle masse a inizio Novecento si sia tradotta nel suo contrario con lo scoppio della Prima guerra mondiale? Quali furono le ragioni del connubio perverso fra masse e potere a inizio del XX secolo? Quali le correnti artistiche e culturali che aderirono al mito della macchina e della velocità, esaltando i nazionalismi? Sotto quali mutate spoglie i nazionalismi del passato sopravvivono ancora oggi?

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III incontro: Resistere: ieri e oggi
La Costituzione italiana ha le proprie radici nella Resistenza. Ma qual è l’eredità della Costituzione italiana, oggi? In quale misura il testo costituzionale è ancora capace di entusiasmare e appassionare le giovani generazioni? Sa rispondere alle nostre domande? È possibile tornare a sognare un futuro diverso attraverso la memoria dei mali del passato da cui nacque la nostra Repubblica?

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IV incontro: Presentazione e discussione del prodotto finale, workshop

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Galleria Fotografica
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